25 luglio 1943: la destituzione di Mussolini
"In casa aspettavamo il giornale radio. A un certo punto la voce dello speaker annunciò: Sua Maestà Vittorio Emanuele III ha accettato le dimissioni di Sua Eccellenza il cavalier Benito Mussolini. Fu un’esplosione di gioia". Così Rosario Bentivegna, uno dei massimi dirigenti dei Gruppi di Azione Partigiana ricorda quali furono i sentimenti di molta parte della popolazione il 25 luglio 1943 dopo che un ordine del giorno presentato da Dino Grandi veiva approvato dal Gran Consiglio del Fascismo: Benito Mussolini veniva sfiduciato e il re affidò a Pietro Badoglio l'incarico di formare il nuovo governo.
Iniziarono due mesi durante i quali sia da parte della monarchia che da parte del nuovo governo fu mantenuto un atteggiamento piuttosto ambiguo prima di arrivare il 3 settembre successivo alla firma dell'armistizio. Armistizio che venne reso pubblico cinque giorni dopo sempre dalla radio di stato.
Vedi anche
- La marcia su Roma
- Il delitto Matteotti
- Le leggi razziali
- Il patto d’acciaio
- L’Italia è in guerra
- Lo sbarco in Sicilia
- Le bombe su Roma del luglio 1943
- I cinegiornali Luce dopo il 25 luglio
- L’armistizio
- I nazisti liberano Mussolini sul Gran Sasso
- Edda Mussolini racconta gli ultimi giorni di Galeazzo Ciano
- Le fosse Ardeatine
- 25 aprile: la Liberazione