Ciao Cecilia

Addio a Cecilia Mangini, fotografa, regista, la prima documentarista italiana

Nel 1968 l’Istituto Luce edita una collana dal titolo Italia allo specchio, affidando a diversi registi il racconto delle regioni italiane. Cecilia Mangini, scomparsa ieri il 21 gennaio all’età di 93 anni, descrisse la Sardegna, come possiamo vedere nel breve documentario in apertura.

Partendo dalla nuova autostrada che attraversando l’isola da nord a sud avrebbe permesso uno scorrimento più veloce e sicuro della circolazione, si affrontano poi i molteplici aspetti della vita economica e sociale della regione: povertà e industrializzazione, lavoro nei porti, sviluppo turistico, protezione e valorizzazione del patrimonio artistico.

Giunta a Roma agli inizi degli anni Cinquanta, Cecilia Mangini inizierà il mestiere della fotografa e in seguito, prima in Italia, quello della documentarista che, dagli inizi degli anni Sessanta, la porterà a raccontare le periferie delle grandi città italiane.

Nel 1962 con Lino Del Fra, suo marito, e Lino Miccichè firma la regia del cortometraggi All’armi siam fascisti nel quale, con un occhio particolare sull’Italia, si raccontano gli avvenimenti politici e sociali degli anni che vanno dal 1911 al 1945, avvertendo che il pericolo fascista continuava ad essere incombente.

Nel 2019 Istituto Luce Cinecittà ha cooprodotto e distribuito uno dei suoi ultimi lavori diretto insieme a Paolo Pisanelli: Il mondo a scatti, sulla fotografia sua prima e grande passione.