Il giorno della memoria 2023

"Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario" Il giorno della memoria

Il 27 gennaio del 1945 le truppe sovietiche liberano il campo di concentramento di Auschwitz. Si trovarono davanti circa 7000 prigionieri ancora in vita in condizioni gravissime sia fisiche che psicologiche, condizioni che segnarono, per molti di loro, il resto della vita.

Il 20 luglio del 2000 il Parlamento italiano approva che in quella data venga istituito il Giorno della memoria: “La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, “Giorno della Memoria”, al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati“.

Dodici scatti nel ghetto di Roma

 

Ogni anno, da allora, il 27 gennaio, si celebra il Giorno della memoria. Ed è fondamentale perché come disse Primo Levi e come ci ricorda Liliana Segre: “Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario“. È necessario evitare la banalizzazione di quanto successo, banalizzazione che spesso è l’anticamera dell’oblio. Contro tutto ciò, contro il negazionismo e il revisionismo, tutte le iniziative che tendono a mantenere vivo il ricordo di quanto è successo sono le benvenute.